All’Assemblea hanno partecipato oltre 1000 persone di tutto il mondo
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19 Dicembre 2020
di João Pedro Stedile*

Congiuntura agraria

Negli ultimi 30 anni, coincidenti con la vita del MST, in Brasile ci sono stati tre diversi progetti in agricoltura:

– il progetto capitalista: appropriarsi di tutti i beni naturali, terra, foreste, acqua, biodiversità, minerali, senza produrre nulla per la società;
– il modello dell’agrobusiness (agronegocio): produce merci, produce molto e accumula per se, non per la Società. E’ un’alleanza tra i proprietari di terra, le multinazionali e il capitale finanziario. Produce soprattutto materie prime per l’export, senza pagare nulla di tasse. Usa ogm, pesticidi  ed espelle i contadini dalle campagne;
– l’agricoltura familiare e contadina: vuol produrre alimenti per il popolo brasiliano in maniera agroecologica, in equilibrio e senza distruggere la natura.

Questi tre modelli si sono affrontati negli ultimi 30 anni, talvolta con la presenza dei governi o meno, compreso quelli di Lula e di Dilma, che abbiamo anche criticato, durante i quali c’è stato lo scontro tra agrobusiness e agricoltura familiare, con il latifondo arretrato ai margini.

Ora in questo governo Bolsonaro neofascista è presente il latifondo arretrato rappresentato da Nabhan Garcia, leader della famigerata UDR (Unione Democratica Ruralista), che negli anni ’80 uccise molti leader contadini, ed ora è Segretario degli Affari fondiari, controlla l’Incra e la Politica fondiaria; ed è presente anche l’agrobusiness con il ministro dell’agricoltura Tereza Cristina.

La novità di questo governo è che non solo non c’è il Ministero dell’Agricoltura familiare e contadina, ma che il governo combatte la riforma agraria, combatte l’agricoltura familiare e la produzione di alimenti. Il governo ha chiuso il PRONERA, il Programma di accesso all’università per i figli dei contadini, in due anni non ha approvato alcun esproprio di terra, ma anzi  ha bloccato i decreti di proprietà già approvati, che bisognava solo depositare.

Il fascista Bolsonaro ha detto pubblicamente che non ci saranno più riforma agraria né occupazioni, né espropri, ma l’attacco alla riforma agraria non è un attacco al MST, è un attacco alla Costituzione, che la prevede.

La riforma agraria è un diritto costituzionale di accesso alla terra per i poveri delle campagne. Essere contro la riforma agraria è essere contro un diritto costituzionale.

Il governo ha chiuso il Programma di compartecipazione degli alimenti, il Programma di assistenza tecnica e il Programma di abitazioni rurali.

Questo governo applica la politica della borghesia contro i lavoratori, contro i contadini, contro il popolo della città, contro gli intellettuali, contro l’Università, contro tutti.

La borghesia ha sempre usato vari metodi per dividere il suo nemico:

– con la politica di cooptazione: nel nostro caso tenta la cooptazione della nostra base dandole titoli di proprietà privata, illudendoli che diventeranno piccoli imprenditori, quando invece saranno poi costretti a vendere la terra in occasione della prossima crisi;
– demoralizzando i lavoratori, nel caso della riforma agraria con fake news, attacchi ai dirigenti.
– con la repressione, cioè gli sgomberi. Hanno sgomberato la nostra Scuola di Formazione Paulo Freire, hanno tentato vari sgomberi in vari Stati del paese.                                                                                                     

Noi stiamo adottando una tattica di Resistenza attiva e usciremo più forti e preparati per tempi migliori:

– riorganizzando la nostra base sociale;
– facendo alleanze con la società, con la distribuzione di alimenti sani alle classi povere, piantando alberi per combattere la crisi ambientale e il problema dell’acqua;
– ampliando la solidarietà con le classi lavoratrici della città.

Congiuntura politica

La crisi capitalistica non è passeggera, è strutturale, è crisi del modo di produzione, con conseguenze nell’economia, nella società, nella crisi ambientale, nella borghesia, non finisce con il Covid. Essa tende ad aggravarsi: quanto più i miliardari, l’1% della popolazione mondiale, si arricchiscono, tanto più aumentano povertà e diseguaglianze.
Il Brasile è l’8° potenza economica mondiale, è ricco e produce beni, ma è l’84° per condizioni di vita popolari: educazione, salute, benessere, abitazioni (dati PNUD – Programma Nazioni Unite per lo Sviluppo). Brasile e Sud Africa  sono i due Paesi con le maggiori diseguaglianze nel mondo.

Nel 2021 e anni successivi aumenteranno i problemi sociali, le diseguaglianze, le manifestazioni capitaliste con razzismo, femminicidi, violenza, problemi sociali per la popolazione in generale. Certamente ci sarà una reazione popolare con conflitti sociali, di classe, noi dobbiamo riorganizzare il popolo, perché si difenda e reagisca.

Bolsonaro è un neofascista, non ha ottenuto un’egemonia nella società, la sua base sono dei fanatici di destra estrema, nelle recenti elezioni comunali i candidati di Bolsonaro han perso in tutte le capitali (San Paolo, Rio de Janeiro) questo dimostra che c’è nella società una resistenza a questo 10% di fanatici.

Il governo sta in piedi perché parte della borghesia lo appoggia, lo appoggiano i banchieri e le transnazionali, i militari, i generali, che vi partecipano con vergognosi vantaggi personali, ma quando parlano cadono nel ridicolo, la gente credeva che i generali fossero persone autorevoli.

Noi dobbiamo sconfiggere questo governo genocida, sono già morti 170 mila persone, ci vuole un’alleanza che coinvolga parte della borghesia, ma a causa del COVID ora non riusciamo a mobilitare la classe lavoratrice.

Quali sono le sfide per il 2021 della classe lavoratrice, compreso MST?

– stimolare tutte lotte di massa possibili. Ci sono 60 milioni brasiliani che sono fuori dal mercato, che fanno la fila alla Caixa per ricevere 600 reais;
– trovare un metodo per organizzare queste persone, ci sono organizzazioni, sindacali, partiti, chiese, ma questi 60 milioni non sono organizzati, in maggioranza sono donne, padri di famiglia, neri, giovani che abitano nelle periferie delle città;
– creare un grande Fronte Popolare (che non si riduca a fare la Campagna 2022), che comprenda partiti, sindacati, chiese, con una agenda comune:
a) vaccini per tutti con ampliamento delle risorse al SUS (Sistema Unico di salute);
b) difesa dell’impiego, con misure emergenziali per chi è espulso;
c) lottare per una alimentazione sana per tutti. Con l’inflazione è tornata la fame, 12 milioni, il 20% della popolazione si alimenta male;
d) lottare contro la privatizzazione di Petrobras, Poste, CaixaDentro l’agenda comune dobbiamo mettere la Tassazione dei ricchi, per avere risorse,

E infine: FORA BOLSONARO

Dobbiamo organizzare la formazione politica in forma massiva, con libri, virtuale ecc

Eleggiamo il 2021 come ANNO PAULO FREIRE, per celebrare tutti i giorni l’eredità del nostro grande maestro della Pedagogia Popolare.

Dobbiamo utilizzare meglio i nostri mezzi di comunicazione, con cultura, musica; c’è stanchezza per i discorsi, non convincono nessuno, quello che convince oggi i cuori è la mistica e la musica, quello che parla al cuore.

Il 2021 sarà un anno di vaccini, di molte lotte e molti cambiamenti.

Benvenuta la lotta di classe!

Foto di apertura dalla diretta dell’Assemblea nazionale di Amig@s MST Brasile
* Traduzione a cura Amig@s MST-Italia