1 giugno 2021
di Amig@s MST-Italia

Il 30 maggio scorso ci ha lasciato Joâo Xerri, amico e compagno con cui, dai primi anni 2000, abbiamo condiviso il nostro cammino al fianco del Movimento dei senza terra del Brasile.

Quando arrivò a Roma per ricoprire l’incarico di assistente per le province dell’America Latina dell’Ordine dei Predicatori, Joâo prese i contatti con Serena Romagnoli e con il Comitato di appoggio al MST: «Così non smarrirai la strada a Roma!» gli aveva detto Stedile, ricordava scherzando.

Ma Joâo non avrebbe certo smarrito la strada, non avrebbe potuto dimenticare la sofferenza, le speranze e le lotte di chi, in ogni parte del mondo, subisce la violenza del potere politico ed economico.

Nato a Malta nel 1947, Joâo ha a lungo vissuto in Brasile, conoscendo la dittatura e le lotte dei movimenti popolari che ne imposero la fine. Ha viaggiato per l’America Latina, per conoscere e confrontarsi con le esperienze di cambiamento più radicali, dal Nicaragua al Chiapas, e non ha mai smesso di stare al fianco dell’umanità sofferente: dai contadini e delle contadine senza terra del Brasile alle masse urbane dell’America Latina, dai popoli indigeni minacciati dalla distruzione dell’Amazzonia, alle donne delle favelas.

Di Joâo si può dire senza dubbio che era un vero cosmopolita e un autentico internazionalista, anche se forse su questa parola avrebbe sollevato qualche dubbio perché includeva pur sempre il termine “nazionalista” e, da uomo con molte patrie, le nazioni, forse, dovevano stargli strette. Nato in un’isola del Mediterraneo osservava con sgomento e preoccupazione il suo mare trasformato in cimitero dalle politiche migratorie di un’Europa incapace di compassione – di patire insieme agli altri esseri umani, fratelli e sorelle che la geopolitica vorrebbe nemici in una terra divisa e umiliata dalla voracità del capitalismo.

Di Joâo ricordiamo la determinazione pacata nelle discussioni, la disponibilità, il piacere della compagnia e della condivisione nelle tante riunioni che continuavano spesso in cene affollate in una cucina sempre troppo stretta. E la goiabada, il pé de moleque e gli altri dolcetti iperglicemici che non mancava mai di portare dal Brasile.

Ciao Joâo, che il tuo sorriso possa accompagnare sempre chi ti ha incrociato.

Foto di apertura dal profilo Facebook di Joao Gwann Xerri